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Conti correnti: stop ai prelievi sopra ai 1.000 euro al giorno

Un nuovo limite ai prelievi bancari superiori a 1.000 euro al giorno o 5.000 euro al mese: è questo quanto ci si aspetta dal nuovo pacchetto semplificazioni fiscali, emendamento al decreto fiscale che dovrebbe essere votato domani 15 novembre. Da domani, quindi, anche i contribuenti che non sono titolari di reddito d’impresa potrebbero essere soggetti a indagini da parte dell’Agenzia delle Entrate quando prelevano somme elevate dal conto corrente. Vediamo allora quali potrebbero essere le nuove limitazioni. Quali sono i limiti di prelievo dal conto corrente? Il pacchetto semplificazioni fiscali che sarà votato domani prevede che per i contribuenti che preleveranno una somma superiore a 1.000 euro in un giorno o 5.000 euro in un mese scatterà automaticamente la presunzione di nero e quindi gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Se il contribuente non sarà...
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Decreto fiscale: cosa prevede la legge di conversione?

Rottamazione delle cartelle di pagamento anche per il 2016, voluntary disclosure bis, nuove comunicazioni Iva. Queste le riforme più importanti previste dalla legge di conversione del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 (D.L. n. 193/2016), che è stata approvata con voto di fiducia alla Camera il 16 novembre. Il decreto passa adesso al Senato per l’approvazione definitiva, che dovrà avvenire entro il 23 dicembre 2016. Vediamo quali sono le misure previste per il 2017. Rottamazione delle cartelle di pagamento estesa al 2016 La definizione agevolata (o "rottamazione") delle cartelle di Equitalia è probabilmente la misura più attesa del nuovo decreto fiscale. La rottamazione prevede il pagamento intero della somma di base richiesta ma l’esenzione dagli interessi di mora e dalle sanzioni dovute sulle somme. A differenza di quanto precedentemente previsto, la misura...
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Depenalizzazione: che fine fanno le statuizioni civili?

Con l'entrata in vigore del D. Lgs. n. 7 del 15 gennaio 2016 si è disposta l'abrogazione di diverse fattispecie di reato, riformulando i soli fatti dolosi in essi previsti in sanzioni civili pecuniarie, ulteriori rispetto all'eventuale condanna alle restituzioni o al risarcimento del danno.[1] Tale novella legislativa, facendo venire meno l'esistenza di tali reati nel nostro ordinamento,  ha introdotto pertanto l'abolitio criminis degli stessi, con contestuale applicazione per l'interprete dell'art. 2.2 c.p.. Su questo non vi sono mai stati problemi alcuni. Ben più problematico è stato interrogarsi sul rapporto della depenalizzazione con le statuizioni civili, dopo la pronuncia della sentenza di condanna già eventualmente pronunciata. Sul punto, anche se a breve distanza dall'entrata in vigore del D. Lgs. n. 7, si è creato in giurisprudenza, ma anche in dottrina, un vero...
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